3:23 ET, 8 novembre 2023
L’ONU afferma che tutte le panetterie nel nord di Gaza chiuderanno a causa della carenza di beni essenziali
Da Manveena Suri della CNN
Mohammed Abed/AFP/Getty Images
Tutti i panifici nel nord di Gaza sono stati costretti a chiudere a causa della carenza di beni essenziali, ha detto mercoledì un’agenzia delle Nazioni Unite, lasciando i civili senza accesso al pane quotidiano a causa dell’offensiva militare in corso da parte di Israele.
In un aggiornamento quotidiano, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari ha dichiarato: “Nel nord nessun panificio funziona a causa della carenza di carburante, acqua e farina di frumento e dei danni causati a molte persone”.
Si dice che la farina di frumento non sia più disponibile nel nord di Gaza, secondo l’OCHA, che afferma che alcuni hanno fatto ricorso a misure disperate.
“Durante il giorno, molte persone in cerca di cibo hanno fatto irruzione negli ultimi tre panifici e hanno portato via circa 38 tonnellate di farina di frumento”, ha detto l’OCHA.
L’accesso al pane rimane una sfida nel sud di Gaza, con l’unico mulino funzionante che non è in grado di macinare il grano a causa della mancanza di elettricità e carburante.
Gaza è senza elettricità dall’11 ottobre, dopo che Israele ha interrotto le forniture di elettricità e carburante, con la conseguente chiusura dell’unica centrale elettrica dell’enclave costiera, ha detto l’OCHA.
L’ingresso di carburante è vietato dalle autorità israeliane, le quali sostengono che Hamas – il movimento militante islamico che governa Gaza – ruberà qualsiasi carburante che entra nella Striscia e lo utilizzerà per scopi militari.
Secondo l’OCHA, dal 7 ottobre sono state attaccate e distrutte 11 panetterie, l’unica contrattata dal Programma alimentare mondiale e altre otto panetterie nel sud di Gaza che forniscono a intermittenza pane ai rifugi.
Quando il pane è disponibile, le persone restano in fila per lunghe ore, esponendosi a possibili attacchi aerei israeliani, ha detto l’OCHA.
Circa 9.000 tonnellate di grano sono immagazzinate nei mulini di Gaza, ma una parte significativa è inaccessibile a causa di atti di vandalismo e problemi di sicurezza, combinati con la carenza di carburante ed elettricità.
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