La misura dell’inflazione core monitorata dalla banca centrale è aumentata dello 0,2% a ottobre, meno del previsto

La misura dell’inflazione core monitorata dalla banca centrale è aumentata dello 0,2% a ottobre, meno del previsto

Un uomo si arrampica in un frigorifero per il latte in un negozio Walmart a Rosemead, in California, il 22 novembre 2022.

Federico J. Marrone | AFP | Belle foto

L’inflazione è aumentata all’incirca in linea con le stime di ottobre, inviando un segnale che almeno gli aumenti dei prezzi dovrebbero rimanere stabili, ha affermato giovedì il Dipartimento del Commercio.

L’indice principale dei prezzi della spesa per consumi personali, che esclude cibo ed energia, un indicatore preferito dalla Federal Reserve, è aumentato dello 0,2% nel mese, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente. Il guadagno mensile è stato inferiore alla stima Dow Jones dello 0,3%, mentre il guadagno annuale è stato in linea.

I guadagni hanno rappresentato un calo rispetto a settembre, un aumento mensile dello 0,5% e un aumento anno su anno del 5,2%.

Includendo cibo ed energia, il PCE principale è aumentato dello 0,3% su base mensile e del 6% su base annua. L’aumento mensile è stato simile a settembre, mentre il guadagno annuale è stato un passo indietro rispetto al ritmo del 6,3%.

Il dipartimento ha affermato che il reddito personale è aumentato dello 0,7% su base mensile, mentre la spesa è aumentata dello 0,8%, superando le stime dello 0,4%.

Sebbene la banca centrale adotti un’ampia gamma di misure per misurare l’inflazione, preferisce l’indice PCE perché tiene conto dei cambiamenti nel comportamento dei consumatori, come la sostituzione di beni meno costosi con beni più costosi. Questo è diverso dall’indice dei prezzi al consumo, che è una misura grezza delle variazioni dei prezzi.

I responsabili politici considerano l’inflazione di fondo una misura più affidabile perché i prezzi di cibo ed energia tendono a fluttuare più di altre materie prime.

Giovedì, in altre notizie economiche, il Dipartimento del lavoro ha riportato che le richieste di disoccupazione settimanali ammontano a 225.000, un calo di 16.000 rispetto alla settimana precedente e al di sotto della stima di 235.000.

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